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19
Ven, Apr
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Se tutti parlano di gas

Editoriali
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Nuove leve per l’energia pulita: i supereroi dell’ambiente

Oltre al GPL (gas di propano liquefatto) e al metano compresso (GNC) saranno presto protagonisti del mercato dei carburanti il GNL (metano liquido) e i loro fratelli di origine biologica, prodotti cioè dagli scarti dei rifiuti, dalla zootecnia e dall’agricoltura: biometano compresso (BioGNC), biometano liquido (BioGNL) e biopropano. Sarà certamente una positiva rivoluzione al servizio di un’autotrazione a basso impatto. Queste nuove leve per l’energia pulita ci è piaciuto battezzarle i supereroi dell’ambiente. Fanno già molto bene parlare di sé e sono un bene anche per l’economia.

Dobbiamo essere soddisfatti se tutti parlano di gas (e in molti casi proprio per l’autotrazione)? Certamente sì. Dalla Direttiva Dafi alla Strategia Energetica Nazionale (SEN) in consultazione, passando dalle risultanze della Road Map per la mobilità sostenibile agli accordi siglati a più riprese da colossi del mondo dell’automobile e dell’energia come Fca, Eni e Snam, fino alle parole del ministro dell’Ambiente Galletti durante gli eventi dell’ultimo G7, al gas sembra sia stato proprio attribuito il ruolo di grande traghettatore verso un’economia pulita, sorretta da rinnovabili, elettricità e solare.

Il concetto è corretto, nulla da dire e ci auguriamo che sia così. Vediamo già un mare solcato da navi a Gnl, autostrade percorse da autotreni a Gnl o Gpl, flotte di bus a gas o biogas e un parco circolante sempre più a… gas. Infatti non potevamo credere – con tutto questo parlare solo di elettrico – che si volessero rottamare fonti di energia pulita e disponibile, e reti di distribuzione ben avviate, assieme ai relativi milionari investimenti. Parliamo di tutti i carburanti gassosi: Gpl, bioGpl, metano, biometano, metano liquido.

Ora si tratta di fare i passi giusti e di non lasciare indietro nessuno. Il successo dell’auto a gas si basa infatti su quella lunga tradizione artigiana e industriale che, nata in Italia nel dopoguerra, ha letteralmente invaso il mondo con sistemi adatti a convertire a Gpl e metano autoveicoli di ogni tipo.

Cosa succederebbe se questa stessa tradizione venisse rinnegata lasciando che il settore che si è formato attorno alla trasformazione a gas e alla relativa assistenza andasse perduto insieme al suo know how? Gli attesi milioni di veicoli a gas (e non possono che essere milioni, per far lavorare le stazioni di servizio che tutti dicono di voler incrementare) a chi si appoggerebbero?

Noi crediamo nell’ingegno italiano, che nel caso del gas per auto ha prodotto per settanta anni un’eccellenza del made in Italy: può continuare a perfezionare le tecnologie che rendono più ecologico un parco circolante che nessuna bacchetta magica elettrica potrà svecchiare in men che non si dica. Mentre potrebbe diventare subito più sostenibile e performante proprio grazie all’applicazione di sistemi retrofit GPL e metano!.

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