Il 2017 sta finendo. La XVII legislatura si avvia al termine. La conferenza sul clima di Bonn (Cop 23) si è svolta un po’ in sordina, senza aggiornamenti clamorosi. Lo smog attanaglia le nostre città. L’Europa chiede nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni, che comporteranno impegno e investimenti da parte dell’industria.
Reduci dal dieselgate, che ha portato a riflettere sulla bontà dell’utilizzo del gasolio in autotrazione, ora si parla di incongruenze anche per le elettriche: l’associazione per la tutela dei consumatori Altroconsumo ha testato tre modelli – Opel Ampera-e, Nissan Leaf e Renault Zoe – e tutti hanno evidenziato un’autonomia nettamente inferiore a quanto dichiarato dalle case automobilistiche.
La nuova Strategia energetica nazionale appena approvata si prefigge degli obiettivi al 2030 e sostiene la promozione della mobilità sostenibile, ma le modalità non vengono delineate così chiaramente, mentre per il bene dell’ambiente e della salute pubblica sarebbe stato doveroso un riferimento più esplicito, in particolare per i veicoli privati, all’autotrazione a gas. Che si avvale di una tecnologie a basso impatto ambientale moderna, affidabile, credibile. Che può ridurre l’inquinamento dell’aria nelle città e al contempo favorire l’occupazione e l’economia.
La filiera di imprese rende l’Italia leader nel mondo: decine di aziende di produzione di impianti per la conversione a GPL e metano, una rete di trasformazione e assistenza con più di 6.000 officine, 4.000 distributori di GPL e 1.200 di metano, questi ultimi destinati a raddoppiare nei prossimi anni.
Impensabile quindi rinunciarvi, visto che le riserve di gas sono ingenti e si prevedono importanti produzioni da rinnovabili grazie a scarti, rifiuti e biomasse.
Che dire poi dell’accoppiata vincente gas + ibrido (già possibile con la trasformazione in officina, ma già proposta anche da Suzuki)? Massima ottimizzazione, per risparmio e basse emissioni.
Sembra che il mercato stia ricominciando a premiare il gas, con un aumento di nuove immatricolazioni.
Allo stato dell’arte della tecnologia, delle infrastrutture di rifornimento e del rapporto costo benefici è la scelta più sensata.
Anche per chi non è pronto a comprare un’auto nuova, grazie alla trasformazione.
Fca, in controtendenza rispetto ad altre case – che comunicano solo propositi sull’auto elettrica, pur proponendo in molti casi modelli a GPL e metano – promuove l’utilizzo del gas nei trasporti, come dimostra anche l’ accordo siglato con Eni relativo a nuove applicazioni tecnologiche per la mobilità sostenibile.
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