Tra il 1990 e il 2015 le emissioni di gas serra in Italia erano diminuite grazie alla riduzione di CO2 raggiunta dal settore energetico ma nel 2015 sono aumentate del 2,3%, come probabile effetto di una ripresa economica.
Ci sono segnali di miglioramento della qualità dell’aria: le emissioni dei principali inquinanti diminuiscono e i livelli atmosferici di alcuni inquinanti mostrano trend decrescenti. Ma la situazione rimane critica, in particolare per il particolato atmosferico (il 40% delle stazioni registra il superamento del valore limite giornaliero) e il biossido di azoto (13% delle stazioni oltre il valore limite). Il bacino padano rappresenta una delle aree di maggior criticità.
Gli indicatori sono forniti dall’Annuario dei Dati ambientali Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e dalla prima edizione del Rapporto Ambiente – Snpa (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente), presentati a Roma lo scorso marzo, che forniscono un quadro aggiornato. Nel settore trasporti il trend emissioni è in discesa, grazie al lento svecchiamento del parco circolante: nel 2015 emissioni CO2 a 115,1 grammi per km (nel 2005 erano a 149,5). Risultato ottenuto anche grazie alla diffusione di auto alimentate a GPL/metano.
https://ecomobile.it/index.php/it/notizie-it/150-ambiente-it/2466-emissioni-diesel-in-testa#sigProId90b075a143
I dati relativi a veicoli euro 6 immatricolati nel 2014 mostrano che, per gli ossidi di azoto, il diesel è caratterizzato da valori sensibilmente maggiori rispetto agli altri carburanti mentre GPL e metano presentano emissioni decrescenti. Per il particolato allo scarico, il gasolio presenta i valori più elevati, seguito a breve distanza dalla benzina. Le due alimentazioni a gas registrano emissioni di 1/3 inferiori rispetto al diesel.
Carburanti a minor impatto ambientale
L’Italia, si legge nella sezione dedicata ai Trasporti, presenta un parco veicoli GPL tra i più estesi della UE. Il parco metano è il più vasto in Europa ed è in espansione, ma la sua diffusione è frenata dall’insufficiente rete distributiva. L’espansione è in atto, ma gli impianti sono presenti in misura sufficiente solo nell’Italia centro-settentrionale. Diversi comuni e regioni sovvenzionano l’acquisto di veicoli elettrici e relativi punti di rifornimento. Il circolante è comunque ancora molto esiguo, 4.500 veicoli nel 2015 (nel 2017 a quota 7.560, ndr). L’utilizzo dei biocarburanti è partito dal 2009 con prodotti in buona parte importati o fabbricati con materia prima importata.
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