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Mer, Apr
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Clima. Il Clean Power Plan di Obama

Ambiente
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Il clima cambia, diventa sempre più estremo, occorre agire subito, prima di arrivare al punto di non ritorno.

È il concetto che sta al centro della revisione del Clean Power Plan di Barack Obama, presentato i primi di agosto, che punta a ridurre le emissioni di gas serra degli impianti energetici Usa in due modi: introducendo limiti ed obiettivi nei diversi stati dell’unione e stimolando nuovi investimenti in energie pulite.

Il taglio delle emissioni di carbonio auspicato entro il 2030 è del 32% rispetto al 2005, con l’obiettivo dichiarato di eliminare oltre 870 milioni di tonnellate di inquinamento da carbone: priorità la protezione della salute delle famiglie americane. Grazie ai suoi effetti, nel 2030 si potranno evitare più di 3.600 morti premature, 1.700 attacchi di cuore, 90.000 attacchi d’asma nei bambini, 300.000 giorni di lavoro e di studio perduti.

In merito alle rinnovabili, per il presidente americano si potrà portare al 30% circa la quota di energia prodotta da queste fonti (rispetto al 13% attuale), creare decine di migliaia di posti di lavoro e continuare ad abbassare i costi per la sua produzione.

Gli interventi realizzati attraverso il piano, sostiene Obama, permetteranno di risparmiare entro il 2030, abbastanza energia per alimentare 30 milioni di case: 155 miliardi di dollari a beneficio dei consumatori tra il 2020 e il 2030.

Citata anche l’enciclica di papa Francesco, testo che sottolinea come combattere il cambiamento climatico è un obbligo morale.

Il Clean Power Plan costituisce un passo importante a livello internazionale in vista della Conferenza sul clima di Parigi (21ª Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, detta anche COP 21, 30 novembre-11 dicembre), appuntamento cruciale poiché deve condurre ad un accordo internazionale che limiti il riscaldamento globale sotto i 2°C, da adottare dal 2020.

Secondo il direttore dell’Agenzia per la protezione ambientale Epa, Gina McCarthy, la svolta Usa costerà 8,4 miliardi l’anno fino al 2030 ma genererà vantaggi annuali, entro quella data, di ben 34-54 miliardi. L’obiettivo è superiore del 9% rispetto ai target iniziali del progetto (ovvero della prima versione del Clean Power Plan, formalizzato un anno fa).

Il piano non esclude la libertà degli Stati di perseguire gli obiettivi mediante programmi che saranno presentati a partire dal 2016. Tuttavia, l’adeguamento normativo è previsto dal 2022.

L’impatto sul settore energetico? Nessun veto al nucleare, spazio al gas, taglio del carbone, scommessa sulle rinnovabili. Introduzione del programma Clean Energy Incentive, che promuoverà la diffusione tempestiva delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica. Si punta anche al taglio delle emissioni prodotte dai veicoli, in particolare mezzi pesanti, commerciali e autobus.

 

Isac-Cnr: luglio 2015 il più caldo di sempre

Il clima sta cambiando? Come ha ricordato anche Obama, il 2014 è stato l’anno più caldo mai registrato a livello mondiale e il 2015 è sulla buona strada per superare quel record. I 10 anni più caldi mai registrati sono tutti a partire dal 1998. Il luglio 2015 in Italia è il luglio più caldo dal 1800, da quando si eseguono osservazioni strumentali.

La portata dell’anomalia è pari a +3.6°C sopra la media del periodo di riferimento (1971-2000) e ha superato di circa un grado quella del luglio 2003, che si fermò a +2.6°C. Questo dramatico record porta anche la media parziale dell’anno in corso (periodo gennaio-luglio) ad un’anomalia superiore a quella del 2014.

 

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