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Mer, Apr
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Incidenti stradali nell’UE: troppo alta la percentuale di decessi infantili, 467 gli italiani.

Sicurezza
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Sono più di 6mila i bambini dell’UE morti in incidenti stradali nel decennio dal 2011 al 2020, fra questi gli italiani rappresentano il 7,78%, corrispondente a 467 persone.


schulweg kinder verkehrsteilnehmer text media1Gli incidenti stradali rappresentano il 6,5% delle cause di morte in età infantile nell’Unione Europea; il dato tiene in considerazione il fatto che tra il 2010 e il 2020 i decessi su strada, all’interno dell’UE, si sono ridotti del 46% per i bambini e del 36% per tutte le altre fasce d’età.
I dati sono riscontrabili in “Ridurre le morti di bambini sulle strade europee”, il nuovo rapporto pubblicato nell'ambito del programma “Road Safety Performance Index” (www.etsc.eu/pinflash43) dell’ETSC, il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti. Nel 2021 nel nostro Paese sono stati 28 i bambini che hanno perso la vita in un incidente stradale, di questi 23 avevano un’età compresa fra i 5 e i 14 anni. La situazione italiana risulta comunque migliore di quella europea: nell’ultimo triennio il numero di bambini deceduti è di 6 per milione di abitanti, rispetto alla media dell’UE in cui il numero sale a 9.
40 sono le raccomandazioni che il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti rivolge ai Paesi Membri e all'UE tra cui: percorsi pedonali e ciclabili sicuri verso le scuole, diminuzione del limite massimo di velocità a 30 km/h in strade adiacenti a strutture per l’infanzia e limitazioni di traffico.
Inoltre, quest’anno l’UE rivedrà le regole sull’ottenimento della patente di guida e l’ETSC chiede una formazione teoria e pratica obbligatoria per il conseguimento della licenza AM, ovvero la patente valida per la guida di ciclomotori e quadricicli leggeri anche in ambito UE, a partire dal compimento dei 16 anni. Si discute anche sulla possibilità di alzare l’età di guida di patente AM da 14 a 16 anni su territorio italiano dal momento che il 20% di morti su un ciclomotore aveva un’età di 14 anni.
Perdere un figlio in un incidente stradale - ha dichiarato Antonio Avenoso, Direttore Esecutivo ETSC - è una tragedia che nessuna famiglia dovrebbe vivere. Sebbene, in alcune parti d'Europa, l'azzeramento della mortalità infantile stia diventando una realtà, la strada da percorrere è ancora lunga. Per rendere le città sicure per i bambini - ha concluso - bastano cose semplici, come velocità più basse e strade scolastiche. Se, però, vogliamo davvero ridurre le centinaia di tragiche morti di bambini che si verificano ogni anno, dobbiamo riprogettare i nostri spazi urbani, per tenere separati i bambini dai veicoli veloci, e creare degli spazi nei quali i piccoli possano giocare e muoversi in sicurezza.

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