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Ven, Apr
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Omicidio stradale, dal 25 marzo è legge

Sicurezza
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Una vittoria dolce amara
Il 2 marzo il Senato ha approvato definitivamente il provvedimento sul reato di omicidio stradale, in vigore dal 25 marzo (Gazzetta Ufficiale n.70 24 marzo Legge 23 marzo 2016, n. 41 Introduzione dei reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali, nonché disposizioni di coordinamento ai decreti legislativi 30 aprile 1992, n. 285 e 28 agosto 2000, n. 274).

Il primo caso nel giorno di avvio del nuovo corso: denunciata dai Carabinieri una donna a Roma che ha travolto un gruppo di ciclisti uccidendone uno ed è fuggita, per presentarsi in seguito in caserma. La prima misura cautelare (28 marzo) riguarda un uomo di Somma Vesuviana, senza patente, 37 anni, che ha ucciso un giovane di 28 in uno scontro frontale. È stato posto agli arresti domiciliari.

LA LEGGE – I reati di omicidio stradale e lesioni personali vanno a modificare il codice penale. I principali articoli di riferimento sono il 589-bis Omicidio stradale, il 589-ter Fuga del conducente in caso di omicidio stradale, il 590-bis Lesioni personali stradali gravi o gravissime, il 590-ter Fuga del conducente in caso di lesioni personali stradali e il 590-quater, Computo delle circostanze. Pene e imputazioni sono modulate a seconda che le conseguenze dell’incidente producano lesioni gravi, gravissime o la morte, con conseguenze sulla durata della reclusione dovute all’eventuale stato di alterazione e alla guida pericolosa. Maggiore severità è riservata ai conducenti professionali. Si parte dai 3 mesi di reclusione in caso di lesioni gravi per colpa fino ai 18 anni per omicidio plurimo o fuga. Prevista anche la revoca della patente, da un minimo di 5 a un massimo di 30 anni.

LE REAZIONI – Un misto di soddisfazione e sconcerto, che è anche il nostro. Da una parte un obiettivo raggiunto, dall’altro l’impressione che si potesse e dovesse fare meglio. Sono tanti 18 anni per i casi più gravi? Quanto peseranno le attenuanti? Non avrebbero invece fondamento gli allarmismi di chi ritiene che la legge provocherà un’ondata di arresti? Ad esempio il sen. Giovanardi (pur sostenitore di tante lotte contro lo sballo) addirittura prefigura una lobby delle vittime dell’omicidio stradale. Sulla base dei dati già preventivamente raccolti dall’Osservatorio il Centauro-ASAPS (Associazione amici e sostenitori della Polizia Stradale) per gli anni 2014 e 2015, emerge che le ipotesi estreme e più gravi archiviate portano ad un totale tra 100 e 150 arresti obbligatori, più alcune decine di conducenti di veicoli adibiti al trasporto pubblico e veicoli pesanti, nel caso superassero il valore alcolemico di 0,8 g/l. È difficile invece quantificare gli arresti facoltativi (quasi tutti ai domiciliari) nelle ipotesi di omicidio previste dalla nuova legge. Vedremo come verrà applicata la normativa. Soddisfazione per una legge che rivoluziona il peso delle responsabilità a carico di quanti uccidono sulla strada dopo aver commesso alcune violazioni gravi, come gli abusi di alcol e droga è stata espressa da Asaps e dalle associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, da anni impegnate nella battaglia per l’istituzione del reato di omicidio stradale, così come dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale.

I DATI EUROPEI SULLA SICUREZZA STRADALE – Dopo l’entrata in vigore della nuova legge arrivano dalla Commissione Europea le statistiche 2015 sulla sicurezza stradale. Le strade europee restano le più sicure al mondo, ma la riduzione del numero di vittime della strada ha subito un rallentamento. Nel 2015 26.000 morti sulle strade UE, 5.500 in meno rispetto al 2010, ma nessuna riduzione rispetto al 2014. Il dato italiano: 70 vittime per milione di abitanti nel 2010, 56 nel 2014, come nel 2015. Tornando alla UE, 135.000 feriti gravi. Il costo sociale (riabilitazione, assistenza sanitaria, danni materiali) dei morti e dei feriti è pauroso: si stimano almeno 100 miliardi di euro. La riflessione di Violeta Bulc, Commissaria responsabile per i Trasporti: Ogni decesso o lesione grave è di troppo. Negli ultimi decenni siamo riusciti a ridurre il numero di vittime della strada ma l’attuale rallentamento è allarmante. Bisogna fare di più se l’Europa vuole raggiungere l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime entro il 2020. Invito gli Stati membri a intensificare gli sforzi volti ad applicare la normativa stradale e ad organizzare campagne di sensibilizzazione. Il futuro della sicurezza stradale sarà sempre influenzato dalla tecnologia e dall’innovazione. Ad esempio la guida connessa e automatizzata potrebbe essere di enorme utilità per evitare le collisioni.

1. Nei centri urbani velocità pari o superiore al doppio di quella consentita e comunque superiore a 70 km/h. Su strade extraurbane velocità superiore di almeno 50 km/h rispetto alla massima consentita. Attraversamento intersezione con semaforo rosso. Circolazione contromano. Inversione del senso di marcia in prossimità o in corrispondenza di intersezioni, curve o dossi. Sorpasso in corrispondenza di attraversamento pedonale o linea continua. – 2. Tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l.

Revoca della patente: 5 anni per tutti i casi di lesioni e morte per colpa, che diventano 10 se c’è una precedente condanna per guida in stato di alterazione, 12 in caso di fuga. 15 anni in caso di morte per colpa in stato di alterazione (anche conducenti professionali) e guida pericolosa, con alcune eccezioni: 10 anni per guida pericolosa, 20 per recidiva di guida in stato di alterazione, 30 in caso di fuga. Per i titolari di patente rilasciata da uno Stato estero inibizione alla guida per periodi corrispondenti.

Fuga del conducente: pena aumentata da un terzo a due terzi , non inferiore a 3 anni in caso di lesioni, non inferiore a 5 in caso di morte.

Morte di più persone o morte di una o più persone e lesioni a una o più persone: si applica la pena relativa alla più grave delle violazioni aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare i 18 anni. In caso di sole lesioni, anche gravi, lo stesso principio e la pena non superiore a 7 anni.

Concorso di colpa: Se l’evento non è esclusiva conseguenza dell’azione o dell’omissione del colpevole, pena diminuita fino alla metà.

Aggravanti: guida senza patente o con patente sospesa o revocata, veicolo sprovvisto di assicurazione.

Raddoppio dei termini di prescrizione e arresto obbligatorio in flagranza nei casi più gravi (alcol o droga). Il conducente che presti assistenza, mettendosi a disposizione degli organi di polizia non è soggetto all’arresto in caso di lesioni personali colpose.

 

Camera, è nato il gruppo parlamentare Amici delle due ruote

Si è costituito il gruppo parlamentare Amici delle due ruote, che riunisce 45 tra deputati e senatori di ogni schieramento politico. Lo annuncia il deputato di Area popolare Vincenzo Garofalo, vice presidente della Commissione Trasporti della Camera. Il gruppo, fortemente voluto da me e dalla senatrice Erika Stefani (Lega Nord) vuole affrontare attraverso iniziative legislative, convegni ed eventi, temi importanti come sicurezza stradale, mobilità, industria e passione sportiva. In Europa l’Italia è il paese dove circola il maggior numero di veicoli motorizzati a due ruote, circa 8 milioni tra ciclomotori e motocicli. Questo significa che di questa categoria occorre prendersi cura: la prima cosa è predisporre iniziative per promuovere la mobilità sulle due ruote e per rendere più sicure le nostre strade per questi utenti, che possiamo considerare vulnerabili. Tra gli obiettivi anche quello di valorizzare una industria d’eccellenza: siamo il terzo esportatore mondiale di veicoli a due ruote dopo Cina e Giappone. Il comparto produce un fatturato di 4 miliardi e impiega 150.000 addetti compreso l’indotto. E poi lo sport. Grazie alla passione per moto e bici uomini come Agostini, Franco Uncini, Valentino Rossi, Bartali, Coppi, Gimondi, Pantani, Nibali hanno portato e portano alto il nome dell’Italia nel mondo. Occorre lavorare per salvaguardare l’attività sportiva in questo settore, che è un importante driver dell’industria motociclistica nazionale.

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