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18
Gio, Apr
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Non correte ma… non pagate a scatola chiusa

Sicurezza
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Autoscan telelaser, autovelox, targa system. Sono i sistemi di rilevamento elettronico che supportano le forze dell’ordine nel lavoro di controllo del traffico. Sempre più diffusi, causano spesso lacrime amare a chi non usa cautela alla guida o non è in regola con assicurazione o revisione.

Per quanto riguarda gli autovelox, la Polizia di Stato rende pubbliche le tratte stradali dove sono operativi. Un modo per invitare gli automobilisti a moderare l’andatura rispettando i limiti e prevenire così gli incidenti. L’elenco è aggiornato settimanalmente e si può scaricare su www.poliziadistato.it/articolo/175.

Autostrade per l’Italia rende disponibile la mappa degli autovelox fissi su www.autostrade.it/it/controllo-della-velocita/autovelox (la cui presenza è comunque indicata da segnaletica di preavviso e da un apposito cartello collocato sopra gli autovelox stessi) e dei tutor su www.autostrade.it/it/controllo-della-velocita/tutor.

I tutor rilevano la velocità media su tratte di lunghezza variabile, dai 10 ai 25 km, delimitati da due portali ai quali sono collegati dei sensori posti sotto l’asfalto e delle telecamere installate sui portali stessi.

Il sensore sul portale di ingresso rileva la tipologia del veicolo in transito (auto, moto, camion, autobus), mentre le telecamere fotografano la targa e registrano l’ora in cui è avvenuto il passaggio. La procedura si ripete al portale di uscita. Un sistema centrale analizzando i dati di entrambi i portali, calcola la velocità media basandosi sui tempi di percorrenza e sulla lunghezza della tratta.

All’intestatario si risale collegandosi al database della Motorizzazione.

Ricordiamo che, se non diversamente indicato, il limite di velocità in autostrada è di 130 Km/h. In caso di maltempo il limite massimo scende a 110 Km/h. Sulle strade extraurbane principali: 110 km/h, 90 in caso di maltempo; su quelle secondarie e locali: 90 km/h. In città il limite è di 50 km/h; 70 in alcuni tratti espressamente segnalati.

Le sanzioni in sintesi (dall’art. 142 del codice della strada):

– fino a 10 km/h in più rispetto al limite - sanzione pecuniaria tra 39 e 159 euro;

– tra i 10 e i 40 km/h in più - tra 159 e 639 euro e meno 3 punti sulla patente;

– tra i 40 e i 60 km/h in più - tra 500 e 2.000 euro, meno 6 punti sulla patente e sospensione della stessa da 1 a 3 mesi;

– oltre 60 km/h in più - tra 779 e 3.119 euro, mano 10 punti sulla patente e sospensione della stessa da sei a dodici mesi. In caso di recidiva in un biennio è disposta la revoca della patente di guida.

Queste sanzioni sono aumentate per i neopatentati e i conducenti professionali.

Attenzione, se venite multati, occhio allo stato di salute del rilevatore.

Sul sito www.codacons.it l’associazione ha pubblicato una pagina attraverso la quale gli automobilisti che hanno ricevuto una multa elevata da autovelox possono diffidare il Comune responsabile del verbale a fornire le prove dell’avvenuta manutenzione sugli apparecchi e la data dell’ultima taratura. La Corte Costituzionale con la sentenza 113/2015, ha infatti stabilito che sono illegittime quelle sanzioni prodotte da autovelox non sottoposti a verifiche periodiche di funzionalità e taratura. “Con tale azione – spiega il Codacons – l’automobilista obbliga il Comune a fornire la certificazione circa la regolarità degli apparecchi e, quindi, al rispetto della sentenza della Consulta. Se l’amministrazione comunale non sarà in grado di fornire la prova relativa a manutenzione periodica e taratura costante degli autovelox, sarà possibile impugnare i verbali, ottenere l’annullamento delle multe ancora non pagate e chiedere la restituzione delle sanzioni già versate”.

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