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23
Mar, Apr
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Una Biopiattaforma a Sesto San Giovanni

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“L’accordo firmato oggi rappresenta il coronamento di un percorso che sancisce il rapporto di continuità e condivisione instaurato con il territorio e le sue istanze, un dialogo reso possibile dal percorso partecipativo intrapreso due anni fa nella fase inziale dell’iter progettuale”.

Con queste parole Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap, realtà industriale che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio della Città Metropolitana di Milano, ha commentato l’atto di compravendita tra Cap Holding Spa e i comuni di Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cormano, Pioltello e Segrate. Grazie all’accordo perfezionato in data 5 febbraio 2021 Cap Holding Spa ha acquisito il 79,2% del capitale sociale di Core Spa, con l’obiettivo di realizzare una Biopiattaforma che sorgerà a Sesto San Giovanni e verrà resa operativa a ottobre 2022, con la messa in funzione della prima linea, e a marzo 2023 con l’esercizio di tutto l’impianto industriale.
Si tratta di un’infrastruttura a zero emissioni di CO2 fossile in grado di unire in un unico impianto un termovalorizzatore e un depuratore. Il progetto, del valore di oltre 47 milioni di euro, è stato sviluppato attraverso il percorso partecipativo di BiopiattaformaLab, garantendo fin dalla fase iniziale un coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni dei territori con lo scopo di migliorare e definire insieme all’azienda il risultato finale. La Biopiattaforma entrerà da subito nello scenario della ricerca internazionale con Circulare Biocarbon, il progetto Horizon 2020 co-finanziato dall’Unione Europea, che prevede lo sviluppo di una bioraffineria dagli standard avanzati basata sulla valorizzazione della Forsu (Frazione organica del rifiuto solido urbano).
Con queste premesse la Biopiattaforma si prepara a valorizzare 65.000 tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dai 40 depuratori distribuiti sul territorio della Città metropolitana. Proprio i fanghi, che fino a oggi erano materia di scarto, serviranno a produrre 11.120 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante. In questo modo sarà possibile innescare un ciclo virtuoso capace di massimizzare i flussi urbani dell’umido, registrando un ulteriore passo avanti rispetto ai tradizionali sistemi di digestione anaerobica e compostaggio.

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