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Ven, Apr
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Cash back e self service: da Emme Informatica arriva M-Alert®

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Per contrastare i furbetti del cash back la Emme Informatica di Padova ha messo a punto una soluzione informatica ai problemi segnalati dai gestori attraverso il Software proprietario M-Alert®.

Cosa è successo? In molte stazioni di servizio, dotate di self-service con possibilità di pagamento elettronico, singole operazioni di rifornimento vengono frazionate ripetutamente, per importi irrisori, con l'intento di raggiungere il maggior numero possibile di transazioni utili all'ottenimento dei benefici legati al meccanismo del “cash back” e al concorrere per aggiudicarsi il finale “supercashback”. Coloro che mettono in atto questa pratica non hanno considerato che ciò produce una catena di conseguenze dannose per i gestori, sia sul fronte economico che su quello tecnico. Basti pensare al fatto che un numero elevato di transazioni richiede un altrettanto elevato numero di emissione di ricevute, che obbliga al frequente ricambio dei costosi rotolini di carta presenti nei pos. L'esaurimento della carta del pos rende impossibile il rilascio della ricevuta della transazione eseguita, il che potrebbe portare al blocco dell'intero distributore e ai mancati incassi, fino alla sostituzione del rotolino stesso. Inoltre un numero elevato di transazioni, ben superiore a quanto previsto dalla concessione del pos, impone il pagamento delle commissioni agli istituti che gestiscono il servizio.

Per far fronte a questi comportamenti, Emme Informatica, propone uno strumento di controllo remoto del piazzale: attraverso il Software M-Alert® il gestore riceve in tempo reale allarmi via mail e/o via whatsapp, che gli permettono di intervenire tempestivamente per il cambio del rotolino di carta, prima che la stessa sia esaurita, evitando il conseguente blocco dei terminali e scongiurando così la perdita di incassi. Gli allarmi inviati dal Software non si limitano alla carta in esaurimento, ma riguardano tutti quegli eventi che potrebbero verificarsi quotidianamente nelle stazioni di servizio impendendone il corretto funzionamento, dai più comuni a quelli meno frequenti e prevedibili. Se ancora non bastasse, l'allarme generico di “inattività impianto” riunisce tutti quegli gli eventi che non siano rilevabili dai sistemi informatici perché frutto per esempio di attività vandalica o di azioni di terzi che impediscano l'autodiagnosi ai sistemi.

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