A Palazzo Chigi l’8 giugno la firma dei primi Protocolli di Intesa con sei regioni per l’avvio dei Progetti bandiera del Pnrr.
Di questi, cinque hanno riguardato la realizzazione dei primi distretti dell’idrogeno finanziati dal Pnrr, che sorgeranno in Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia. Presenti i ministri Gelmini (Affari Regionali e Autonomie), Messa (Istruzione), Speranza (Salute), Cingolani (Transazione Ecologica), il sottosegretario Garofoli e i presidenti delle regioni coinvolte.
Ha presieduto il presidente del Consiglio Mario Draghi: il progetto punta a realizzare siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. Contribuisce a stimolare la crescita, a creare occupazione. Ci avvici a ai nostri obiettivi energetici e climatici, che il Governo è determinato a mantenere e anzi a perseguire con maggiore convinzione.
Draghi ha poi riservato particolare attenzione alla Puglia: Presidente Emiliano, il suo riferimento al progetto a Taranto è particolarmente importante (dove verrà localizzato il Centro di Studi e di Applicazioni Industriali che consentirà la decarbonizzazione dell’impianto siderurgico ex Ilva, ndr). La Puglia oggi è la maggiore produttrice di energie rinnovabili, e spero continui a esserlo. Molti degli investimenti in questo campo vedranno anche la Puglia di nuovo come attore protagonista. E la locazione di questi investimenti vicino a Taranto è fondamentale, perché il Governo intende riportare l’Ilva a quello che era quando era competitiva.
Il sesto Protocollo, protagonista la Liguria, riguarda la realizzazione di un Centro di Medicina Computazionale e Tecnologica.