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Lun, Ott
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La filiera dell’idrogeno

Attualità
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Un settore altamente tecnologico, con un giro d’affari di 820 miliardi l’anno, capace di creare circa 5,4 milioni di nuovi posti di lavoro.

È il futuro della filiera dell’idrogeno in Europa nel 2050, che potrebbe raggiungere un quarto della quota nei consumi energetici finali. Una rivoluzione che in meno di trent’anni potrebbe cambiare la società e l’economia del Vecchio Continente: se prodotto da fonti rinnovabili, attraverso il processo di elettrolisi dell’acqua, l’idrogeno è privo di emissioni carboniche e inquinanti. A sostenerlo è H2IT – Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile, che ha presentato il report Strumenti di supporto al settore idrogeno. Priorità per lo sviluppo della filiera idrogeno in Italia.

INDICAZIONI PER SUPPORTARE LO SVILUPPO

Nel suo report H2IT ha individuato ben 51 priorità d’azione e 66 policy, declinate in 7 segmenti: produzione; trasporto, distribuzione e trattamento; stoccaggio; mobilità; usi energetici; usi industriali, residenziali e feedstock; supply chain e tematiche trasversali. Le priorità: definire il ruolo strategico a lungo termine dell’idrogeno; sviluppare un quadro legislativo e tecnico-normativo chiaro; garantire la certificazione di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni; supportare la ricerca, l’innovazione e la formazione; sviluppare un’infrastruttura di rifornimento per la mobilità; incoraggiare la collaborazione strategica tra progetti di Hydrogen Valleys; sensibilizzare e informare l’opinione pubblica. L’idrogeno attualmente rappresenta una frazione modesta del mix energetico. In Italia la quota totale di energia prodotta con il suo ausilio si aggira intorno all’1% che viene utilizzato per l’industria chimica, siderurgica e della raffinazione. Si tratta però, ancora, di idrogeno prodotto da combustibili fossili.

IL CONTRIBUTO ALLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI

In questo contesto l’idrogeno è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di riduzione del 100% delle emissioni previsto entro il 2050 (60% entro il 2030). Il percorso tracciato dalla Commissione Europea si pone due obiettivi: raggiungere entro il 2024 i 6 GW di elettrolizzatori installati per produrre 1 milione di tonnellate di idrogeno verde, ed entro il 2030 40 GW per una produzione di 10 milioni di tonnellate sul territorio europeo. In altre parole, nel 2050, l’idrogeno potrà rappresentare fino al 24% dei consumi finali di energia. Obiettivi ambiziosi, analoghi a quello posto dal Ministero
dello Sviluppo Economico per L’Italia, che prevede una penetrazione dell’idrogeno del 20% nel 2050 e in linea con le direttive del Recovery Plan.