Si ottiene dagli scarti di biomasse di origine agricola o dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani da raccolta differenziata. Il suo consumo avviene quasi senza emissioni climalteranti. Chimicamente uguale al metano fossile (o gas naturale) è utilizzabile in miscela o in sostituzione del metano.
Per approfondirne prospettive e opportunità di sviluppo Legambiente ha organizzato la conferenza nazionale La nuova frontiera del biometano, a Bologna il 6 febbraio. Anche in vista dell’approvazione del decreto che ne incentiverà la produzione, che sarà centrale, per il direttore generale Legambiente Stefano Ciafani, al fine del corretto trattamento dei rifiuti biodegradabili nell’ambito del nuovo scenario dell’economia circolare europea. A tal proposito è fondamentale costruire impianti di digestione anaerobica, in particolare nel centro sud Italia che ne è ancora sprovvisto. Questi impianti sono purtroppo ancora poco noti e molto osteggiati ed è fondamentale attivare adeguate campagne d’informazione. Migliorando la propria competitività sul mercato, il biometano può contribuire a ridurre significativamente le emissioni del settore agricolo che in Italia rappresentano oltre il 7% delle emissioni complessive di gas climalteranti.
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Lo sviluppo del biometano – secondo Agostino Re Rebaudengo, presidente AssoRinnovabili – avrà forti sinergie con due asset fondamentali in tema di politiche energetiche: la rete del gas naturale, una delle più capillari ed estese d’Europa, in cui potrebbe essere immesso; e il parco auto a metano, il più importante d’Europa, che, grazie al biometano, potrebbe svilupparsi ulteriormente.
Per Alessandro Tramontano, presidente Consorzio Ecogas, organismo rappresentativo del settore del GPL e metano autotrazione, l’utilizzo del gas naturale come fonte energetica è in aumento, quindi la diffusione del biometano nei trasporti è strategica per l’Italia, in quanto permettendo di contenere le importazioni. Inoltre, si andrebbero ad unire e rafforzare due filiere d’eccellenza per l’Italia, quella della produzione del biometano e quella della produzione di impianti a gas, con ripercussioni positive anche da un punto di vista occupazionale.
Il parco italiano a metano è composto da un milione di veicoli tra autobus, autocarri per trasporto merci, autovetture, trattori stradali e motrici.
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