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TGI, la Golf al naturale

Metano all
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Volkswagen Golf 1.4 TGI Highline BlueMotion metano
Hanno atteso 40 anni a convertirla a metano, ma il risultato è egregio. È la Volkswagen Golf, l’auto più venduta d’Europa approdata nel 2014 all’alimentazione a gas naturale con la TGI, Turbo Gas Injection. Variante che ha sedotto più di un terzo degli acquirenti della compatta tedesca, merito di un prezzo competitivo, di costi di gestione da city car e delle note qualità costruttive della berlina, confermate dalla prova sulle strade del lecchese della versione 1.4 TGI Highline BlueMotion.

Le linee sono quelle tracciate da Walter De Silva per la settima serie (2012) e apprezzate per le forme dinamiche. La distinguono dalle Golf tradizionali piccole modifiche per migliorare l’aerodinamica, come la calandra parzialmente chiusa e i profili all’estremità del lunotto che si integrano con lo spoiler. Ingombri sempre di 426 cm di lunghezza, 180 di larghezza e 149 di altezza ed anche l’interno replica spazi e design delle sorelle a benzina offrendo centimetri in abbondanza per cinque adulti e un abitacolo piacevole alla vista e realizzato con materiali di buon livello assemblati con cura. La seduta, come da tradizione tedesca, è un po’ rigida ma confortevole e consente una buona visibilità con esclusione del posteriore dove, però, vigila la telecamera azionata dalla retromarcia, utile in fase di manovra. Oltre alle immagini dal posteriore, il display da 8” della consolle centrale riporta le informazioni del navigatore e del sistema di infotainment. I comandi sono pratici da raggiungere pur essendoci i più comodi tasti al volante. Un po’ bassi i pulsanti del climatizzatore mentre quelli dei fari sono “nascosti” sulla plancia a sinistra del volante. Assente il commutatore per la selezione del carburante, che avviene in automatico privilegiando il metano e impiegando la benzina solo per la partenza a freddo e dopo l’esaurimento del gas.

Per “scoprire” l’impianto a gas si deve osservare il cruscotto con doppio indicatore del combustibile: metano nel quadrante del contagiri e benzina in quello del tachimetro. Segnalano l’alimentazione a metano anche la spia verde, il triangolo di “allarme” che appare 20-30 km prima dell’esaurimento del gas e si spegne al nuovo pieno e i dati del computer di bordo che riporta consumi medio e istantaneo, autonomia residua e qualità del gas in percentuale (da 100% a scendere).

Rispetto alle altre Golf, il bagagliaio ha profondità inferiore per lasciare spazio alle due bombole di metano da 15 kg complessivi: la capacità è ridotta di 89 litri da 380 a 291, valore comunque buono per la categoria. Invariate le finiture, la versatilità conferita dai sedili posteriori abbattibili separatamente e la dotazione completa comprensiva di kit di riparazione dello pneumatico e di altri utili accessori.

La meccanica sfrutta il pianale modulare MQB pensato per adattarsi a modelli di diverse tecnologie, tradizionale, elettrica, ibrida e a gas, con l’unica modifica delle sospensioni posteriori al fine di supportare l’aggravio di peso portato dalle bombole. Ottimo l’assetto, morbido per garantire l’adeguato comfort sui terreni sconnessi, ma impeccabile nell’andatura sportiva. Il merito è delle sospensioni McPherson con bracci trasversali davanti e multilink dietro, nonché dei molti dispositivi elettronici addetti alla sicurezza attiva, quali i controlli di trazione (ASR) e di stabilità (ESC) con assistente di controsterzata (DSR) e la stabilizzazione in frenata rettilinea (CBC). Voti alti anche allo sterzo ad assistenza variabile, al cambio dagli innesti precisi e all’impianto frenante a quattro dischi con sistema di asciugatura automatica.

Più consistenti gli interventi al motore, il quattro cilindri 1.4 TSI da 122 CV ritoccato nelle valvole e relative sedi, nella testata, nella sovralimentazione del turbo e nella gestione dell’alimentazione. L’alimentazione a gas riduce a 110 CV la potenza, peggiorando di poco le prestazioni della TGI, con velocità max a 194 km/h e scatto 0-100 km/h a 10,9”. Rimane eccelsa la fluidità di marcia conferita dai 200 Nm di coppia massima generati tra 1.500 e 3.500 giri/minuto, che permettono di viaggiare senza dover ricorrere con frequenza alla leva del cambio a 6 velocità malgrado i rapporti lunghi. Scelta effettuata per contenere emissioni e consumi e resa più efficace dall’adozione del sistema Start&Stop e degli pneumatici a basso coefficiente d’attrito.

L’esito è che la TGI emette 94 grammi/km di CO2 è una quantità ridotta di inquinanti: è omologata Euro 6). Merito pure del gas naturale. Contenuti sono anche i consumi, dichiarati 2,9 kg/100 km sui percorsi extraurbani, 4,5 in città e 3,5 nel combinato. Valore che consentirebbe un’autonomia a metano di 430 km che si aggiungono ai 900 km percorribili con i 50 litri di benzina. In realtà, nella nostra prova abbiamo raggiunto i 380 km con un pieno equivalenti a circa 4,0 kg/100 km.

Scheda Tecnica Volkswagen Golf 1.4 TGI Highline BlueMotion metanoConvertito in denaro, la spesa chilometrica della Golf TGI è di 0,04 euro (con metano a 1 euro/kg), risultato migliore di tante city car. Rende conveniente la compatta di Wolfsburg anche il listino: solo 1.000 euro più della variante a benzina, recuperabili in 20.000 km, considerando i pochi attendibili dati ufficiali del consumo della 1.4 TSI da 125 CV (5,3 l/100 km) e la benzina a 1,65 euro/l. Migliore l’esito della sfida con la diesel 1.6 TDI da 110 CV, più cara di 1.300 euro e con un costo chilometrico di 0,053 euro (gasolio a 1,47 euro/l).

Listino a 25.300 euro con ampie dotazioni di serie quali climatizzatore automatico bi-zona, rivestimenti tessuto/Alcantara, sistema infotainment con schermo 5,8” (8” in opzione), fendinebbia. La versione con cambio DSG a 7 velocità (27.200 euro) riduce consumi (3,4 kg/100 km) ed emissioni (92 g/km) e offre maggiore comfort e divertimento di guida. Per i più attenti al portafoglio ci sono la Trendline (21.750 euro) e la Comfortline (24.000 euro, 25.900 con DSG), tutte con un’ottima dotazione di sicurezza che include 7 airbag, compreso quello per le ginocchia del conducente.