Il 24, 25 e 26 novembre la 16ma edizione di Oil&nonOil ha portato alla Fiera di Verona il mondo della rete distributiva e di stoccaggio dei carburanti, con uno sguardo sul futuro delle nuove energie e della mobilità alternativa.
In contemporanea anche Asphaltica, principale salone nazionale per tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture.
Presenti 150 aziende espositrici, 250 buyer dall’estero e oltre 5mila operatori qualificati. 45 convegni e workshop hanno analizzato le opportunità offerte dal Pnrr e affrontato temi d’attualità come transizione energetica, sicurezza sulle strade, logistica e la grande sfida dell’idrogeno “green”. Numerose le presenze istituzionali e del mondo associativo: all’inaugurazione è intervenuta la viceministra dello Sviluppo Economico, Alessandra Todde; la giornata conclusiva ha visto la visita del vicepresidente della Camera dei Deputati, Ettore Rosato.
La manifestazione ha toccato lo scottante tema del pacchetto di proposte legislative “Fit for 55”, adottato dalla Commissione europea per ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra del 55 per cento rispetto ai livelli del 1990, protagonista tra l’altro del convegno conclusivo.
Che la transizione energetica venga affrontata con un approccio neutrale dal punto di vista delle tecnologie: questa la richiestadei rappresentanti del settore, compatto nel denunciare le criticità.
I COMMENTI
Per Sebastiano Gallitelli, segretario generale di Assopetroli-Assoenergia, la revisione proposta dei limiti alle emissioni indirettamente decreta la fine del motore endotermico mentre dobbiamo arrivare a certificare i veicoli a motore endotermico alimentati con carburanti low carbon come veicoli a zero emissioni.
Marina Barbanti, direttrice generale Unione energie per la mobilità (Unem), ha evidenziato la necessità di utilizzare più fonti possibili e valorizzare quelle nazionali e di non rinunciare al patrimonio di infrastrutture esistente.
Sulle alternative, i prodotti liquidi e gassosi che possono sostituire quelli fossili attualmente più usati, si sono espressi Andrea Arzà, presidente Federchimica-Assogasliquidi, che ha invitato a considerare le peculiarità del territorio italiano, la nostra industria della componentistica, lo sviluppo del retrofit del Gpl e del metano, Flavio Merigo, presidente Assogasmetano e Dante Natali, presidente Federmetano, a sostegno del biometano.
Elio Ruggeri, vicepresidente Assocostieri, pur riconoscendo del valore nel pacchetto olistico della Commissione, ha osservato che il Gnl è stato accettato come combustibile di transizione, mentre andrebbe riconosciuto come un combustibile strategico.
Le istanze del settore hanno trovato corrispondenze da parte degli esponenti politici intervenuti. Vannia Gava, sottosegretaria del ministero della Transizione ecologica (Mite), nel suo messaggio ha riconosciuto di trovare comprensibili gli allarmi delle aziende dell’automotive. Completare il passaggio all’elettrico entro il 2035 semplicemente non è possibile se non al prezzo di chiudere le nostre aziende e regalare quote di mercato ad alcuni gruppi. Allo stesso modo Massimo Berutti, commissione Lavori pubblici, comunicazioni del Senato, che ha chiuso i lavori, ha affermato che non si può non pensare ai processi, agli investimenti fatti, al tessuto di ogni Paese.
Competitività è la parola d’ordine di Marco Campomenosi, commissione Trasporti e turismo del Parlamento europeo: l’Ue ha espresso una visione ideologica molto forte rispetto alla quale occorre introdurre correttivi. Sara Moretto, commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera, ha promesso un impegno per il mantenimento di settori industriali che sono stati e sono ancora strategici. Luca Sut, della stessa commissione, si è soffermato sull’opportunità di utilizzare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per cercare di costruire una filiera italiana delle batterie, insistendo anche sull’aspetto del riciclo, in mancanza delle materie prime.