Eni e l’azienda chimica Basf hanno firmato un accordo strategico per un’iniziativa congiunta di ricerca e sviluppo finalizzata a ridurre l’impatto ambientale del settore trasporti.
Siamo orgogliosi – commenta Detlef Ruff, Senior Vice President, Process Catalysts Basf - di supportare lo sviluppo di bio-propanolo avanzato contribuendo al processo con il miglior catalizzatore, in grado di assicurare sia grande efficienza, sia lunga durata. L’opportunità di collaborare con un partner industriale solido come Eni è per noi un importante motore di innovazione e crescita.
Luisa Lavagnini, Responsabile Research and Technological Innovation di Eni: La tecnologia che permette la trasformazione di glicerina in bio-propanolo è parte del grande impegno della Ricerca e Sviluppo di Eni per la decarbonizzazione. Questa collaborazione, che ci consente di velocizzare l’innovazione e ridurre sensibilmente il time to market, è in linea con la strategia Eni per lo sviluppo di filiere dei biocombustibili di generazione avanzata, ovvero biocombustibili prodotti a partire da feedstock che non entrano in competizione con le filiere della produzione alimentare.
DALLA GLICERINA AL PROPANOLO
La tecnologia in corso di sviluppo prevede la conversione di glicerina in propanolo tramite un processo di idrotrattamento catalitico innovativo: un processo di idrogenazione ad elevata pressione con l’utilizzo di un catalizzatore commerciale BASF, in modo tale da produrre bio-propanolo a elevato rendimento e purezza, minimizzando la produzione di sottoprodotti.
RIDUZIONHE GAS SERRA DAL 65 AL 75%
Il propanolo ottenuto può essere aggiunto come componente bio nella formulazione di carburanti. Grazie alle migliori proprietà chimico-fisiche rispetto al convenzionale bio-etanolo e a un numero di ottano elevato, il bio-propanolo risulta essere un componente di grande valore nella formulazione di benzine premium e può potenzialmente ridurre le emissioni di gas serra in una percentuale compresa tra il 65 e il 75% rispetto ai carburanti fossili.
GLICERINA, RESIDUO VEGETALE IN CRESCITA
Oltre la metà della produzione mondiale di glicerina deriva dall'industria biodiesel: ogni tonnellata di biodiesel origina circa il 10% in peso di glicerina. A seguito dell’aumento di produzione biodiesel anche la glicerina ha registrato una crescita record: da 200.000 t nel 2003 a circa 5.000.000 nel 2020. In quanto residuo vegetale, la glicerina è classificata come bio-materia prima avanzata, secondo la direttiva europea RED II (Direttiva Energie Rinnovabili, Allegato IX parte A).