I primi insediamenti umani di cui ci sono tracce risalgono all’1100 a.C., con popolazioni “villanoviane” che si insediarono nei pressi di un guado sull’Arno che scorreva al centro di una fertile pianura.
Molti secoli più tardi gli etruschi di una cittadina (Visul) nei pressi dell’odierna Fiesole dal 150 a.C. popolarono stabilmente la pianura alla confluenza dei torrenti Affrico e Mugnone nell’Arno. La zona divenne nota ai viandanti di lingua latina come Florentia (dal latino florentes: fertile) storpiando il termine etrusco Birenz (fra le acque). La progressiva decadenza etrusca lasciò spazio alle legioni romane che, con Giulio Cesare nel 56 a.C., costruirono un castrum a protezione di un’antica passerella sull’Arno – nei pressi dell’attuale Ponte Vecchio – che si trovava al centro di un’area che fu per molto tempo ostile alla colonizzazione romana. Essendo ancora “terra di confine” i terreni limitrofi furono assegnati ai legionari veterani e quindi, già con Ottaviano Augusto, la zona divenne solidamente “romanizzata”.
Per 1000 anni Florentia rimase una tipica città romana con una pianta “a scacchiera”: solo dopo il 1170, con l’ampliamento della cinta muraria, la città si estese anche sulla riva sinistra dell’Arno rimanendo collegata all’antico castello romano dal “ponte vecchio” e da altri solidi ponti che attraversavano il fiume. Nel secolo XV – e per i successivi 3 secoli – la città divenne capitale della Signoria dei Medici, ricchissimi banchieri, raggiungendo il massimo del suo splendore artistico, culturale, politico ed economico. Nel 1737 il Granducato passò sotto il dominio degli Asburgo-Lorena fino all’arrivo di Napoleone, per poi passare, con un plebiscito, nel del Regno di Sardegna pochi mesi prima che questo diventasse Regno d’Italia nel 1861, divenendone, dal 1865 al 1870, la capitale.
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Cuore pulsante della cultura mondiale e culla delle arti e della bellezza nel Rinascimento, Firenze fu uno dei luoghi catalizzatori di quello sviluppo artistico, scientifico e letterario, costituendo uno dei più importanti centri di rinascita mondiale dopo i secoli tumultuosi del medioevo europeo.
Oggi Firenze – patrimonio UNESCO dell’umanità – resta una solida testimonianza culturale e artistica dell’Italia e del mondo. Polo turistico d’eccellenza, la città cerca di mantenersi integra anche nel suo antico tessuto urbano rinascimentale, costruito per pedoni e non per automobili o autobus, collocandosi nelle zone basse della classifica delle città più inquinate d’Italia. Le amministrazioni locali hanno perseguito la riduzione dell’inquinamento da traffico con la promozione dei veicoli ecologici pubblici e privati. Parti da Firenze nel 1997 uno dei primo organici progetti (Jupiter 1) per dotare una città di autobus alimentati a metano originariamente costruiti con questo tipo di alimentazione. La regione Toscana fu anche una tra prime – ed è ancora une delle poche – regioni a ridurre la tassa di proprietà (il bollo) ai possessori di auto a GPL o metano.
In un periodo di spending rewiew dove per prima cosa lo Stato – per risparmiare… – ha tolto tutti gli incentivi ancora esistenti per le auto ecologiche, il fatto che Firenze e le città toscane siano fra quelle che vantano un più cospicuo parco circolante ecologico fa ben sperare che la scelta “a gas” sia anche una questione comportamentale e di amore per l’ambiente, non solo un fatto economico.
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