LA RIVISTA INTERNAZIONALE DELLA TECNOLOGIA INNOVATIVA PER LA MOBILITA' 

 

Navigazione


In primo piano:


Quanto si risparmia

utilizzando il gas per autotrazione?

Calcola da solo il tuo risparmio


Driving Tests.

Abbiamo provato per voi delle auto a gas (GPL e metano) sia con impianti di serie che montati in aftermarket

 

see Driving T. in English


Turismo ecologico:

Località, Paesi e città italiane votate all'ambiente


Il Gas nel Mondo:

Notizie e dati sull'uso del gas per autotrazione negli altri Paesi del mondo


Il Mondo del Gas:

Tutto quello che bisogna sapere sul gas per autotrazione


Elenco distributori Gas

   


 

Ecomobile è media partner di


 

Editoriale web

  Editorial in English

 

 

 Poveri Noi!poveri noi

 

Ammesso e non concesso che i dati della Banca d’Italia siano veri, tenendo conto che la rilevazione viene fatta dalle denuncie dei redditi, scopriamo che il 50% delle famiglie italiane vive con meno di 2.000 euro al mese; in particolare solo una famiglia su due ha un reddito annuo superiore ai 24.590 euro, mentre un 20% conta su un reddito addirittura inferiore ai 14.457 euro (1.200 euro/mese), quindi al di sotto della “soglia di povertà” che Bankitalia pone a 15.300 euro/anno. Un Italiano su tre dichiara di “non arrivare a fine mese”: siamo in una situazione di generalizzata miseria.

Consideriamo una serie di spese fisse che una famiglia di tre persone deve sostenere: 600 /mese per affitto o mutuo casa, altri 200 per bollette e utenze, 200 per spese di trasporto casa-lavoro-scuola, 200 per prodotti quotidiani di consumo e siamo arrivati a 1.200 /mese. Qui il 20% delle famiglie non ha i soldi per mangiare.

Andiamo avanti per i più fortunati e aggiungiamo almeno 400 euro/mese per mangiare (frugalmente), 1 pizza a testa una volta al mese, qualche giocattolo o pannolini, un cinema una domenica su 4, qualche attività didattica, la rata dell’auto (un lusso), il risparmio di qualche centesimo per le vacanze estive – in tenda – e siamo a quota 2.000 euro/mese. Domanda: con quali soldi il 50% delle famiglie italiane si compra lavatrice, televisore, vestiti o cambia le scarpe bucate? Se l’auto si guasta? Se qualcuno si ammala? E come paga i debiti contratti in precedenza? Non parliamo poi di spendere il proprio annuale reddito familiare in un colpo solo per cambiare l’auto (solo modestissima utilitaria coreana, ovvio).

Electrolux (elettrodomestici) chiude e 2000 persone saranno senza lavoro? Ovvia conseguenza. Il mercato dell’auto da 3 anni precipita? Nessuna sorpresa se Fiat – pardon FCA – diventa olandese. I consumi sono in calo del 7% annuo? Elementare Watson!

Non parliamo poi dei pochi fortunati (il 10%) che hanno un reddito superiore a 55.000 euro/anno. Tutta sulle loro spalle dovrebbe essere la crescita del mercato immobiliare. Loro dovrebbero mantenere vive le aziende produttrici di beni e servizi, viaggiare in aereo per pagare i debiti di Alitalia, cambiare l’auto altrimenti il Lingotto chiude, comprare gli Yacht altrimenti Ferretti fallisce e affollare i negozi e non i mercatini dell’usato.

Allora, sempre ricordando che parliamo di statistiche sulle denuncie dei redditi e anche considerando tali denuncie inferiori al 25% del reale (un reddito di 24.000 euro/anno per un gioielliere è ridicolo), la situazione è comunque molto grave. Ne consegue con evidenza che solo aumentando i redditi o le disponibilità economiche della massa dei cittadini, prende il via il circolo virtuoso consumo-produzione-mano d’opera-imposte. Ma come fa lo stato italiano ad aumentare i redditi familiari? Riducendo le pensioni e aumentando le tasse, è ovvio!

Onore al merito, quindi, per quell’italiano che emigrato in USA per fare il pizzaiolo, ha autonomamente deciso di aumentare da 7 a 10 dollari l’ora il salario dei suoi camerieri: «se tutti facessero così io venderei più pizze» ha detto. È stato portato dal Presidente Obama in Parlamento per un pubblico elogio.

Siamo poveri: la Banca d’Italia ne ha dato autorevole conferma. In Francia almeno sembra “tirare” il consumo di caschi per moto. In Italia però è in lieve crescita il tasso di natalità; forse perché si va meno al cinema o a causa di “interessanti” talk show televisivi. Attenzione però: i figli costano!

Ugo Nazzarro 

redatto il 16/02/2014

      

Se avete commenti o volete scrivere al direttore, usate:  u.nazzarro@ecomobile.it

 

N. 110 Gennaio/Febbraio 2014

 

Genn/Feb

 The magazine is bilingual and is available online too

 

Clicca sulla copertina e sfoglia la rivista

Click on the Union Jack for English


Buona lettura

  Per avere una copia omaggio

 

Home

  
     

In collaborazione con

In cooperation with

   
 
 
     
             
  È un prodotto editoriale Edit by  CENTRO STAMPA E MEDIA Srl Bologna P.ta IVA 01554891208

Agg. 05/06/2014 16:00