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Isola, paese e continente, l'essenza dell’Australia è la diversità:
deserti, barriere coralline, foreste e alte montagne innevate. Il
multiculturalismo si intreccia con il patrimonio indigeno riflettendosi
nei vari aspetti della vita quotidiana, dal cibo alle pratiche culturali
e religiose.
Secondo l'annuale rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico (Ocse), è la nazione più felice al mondo: miglior
risultato su 36 Paesi sviluppati — l’Italia è alla 22˚posizione —, in
base all’analisi di 11 categorie (occupazione, reddito, salute,
trasparenza dell'amministrazione, casa, qualità della
vita, conciliazione vita-lavoro, rete sociale, ambiente, sicurezza,
educazione).
L’Australia è riuscita a tenersi fuori dalla crisi economica che
attanaglia l’Europa: a Sidney, il tasso di disoccupazione è del 4,9%
(rispetto all'8,1 dell'Eurozona) e quello di occupazione al 72% (contro
la media Ocse del 66%).
Non solo: per quanto riguarda la salute e il tempo libero, risulta che
almeno tre ore al giorno vengono dedicate alla cura di se stessi, alla
cucina e alla pulizia della casa.
La produzione crescente in questi settori ha contrastato il calo
globale, e la fiducia nell’economia dei consumatori è rimasta robusta.
Il territorio è particolarmente ricco: petrolio, gas naturale, ferro,
diamanti, oro, argento, fosfati, magnesio, e molti altri minerali.
Oleodotti e gasdotti trasportano il petrolio e gas verso le città. Le
industrie principali, sorte anche grazie a capitali provenienti dagli
Stati Uniti, sono meccaniche (automobili, macchine agricole, aerei,
navi), chimiche, tessili ed alimentari.
L’isola esporta soprattutto materie prime ed importa prodotti finiti. Un
importante impulso alla crescita economica è derivato dalla diminuita
pressione fiscale e dall'aumento di domanda di minerali da parte della
Cina,
tuttavia
l'espansione è ora condizionata dal rischio di inflazione. Per quanto
concerne l’ambiente i problemi derivati dal riscaldamento climatico si
uniscono a quelli della cronica carenza d'acqua: la richiesta della
popolazione di interventi pubblici è rilevante.
Attento all’ambiente e alla diffusione di carburanti ecosostenibili, il
Governo incoraggia il mercato del gas fin dal 1981, sia per ragioni di
energetica — il paese è il più grande produttore e esportatore di GPL—
sia per la tutela della qualità dell’aria.
L’Australia
è
il
7˚mercato di auto a gas al mondo, con la più ampia rete di
distribuzione: 3.200 distributori — per lo più nel Queensland e nel New
South Wales — per 655.000 auto (su un parco circolante di 10.850.000
vetture per una popolazione di circa 23 milioni di abitanti). Più della
metà delle stazioni di servizio in Australia erogano GPL. Oltre il 95%
dei taxi va a gas, quasi 18.000.
Nonostante negli ultimi anni l'Australia abbia registrato un calo nei
consumi
nel 2011 il Paese
ha utilizzato
2 milioni di tonnellate
di GPL:
1,2 destinate ai trasporti
e 700 mila per altri impieghi.
Stima
che si allontana dalle cifre dell'abbondante produzione nazionale
stimata intorno ai 3,1 milioni di tonn. annue.
Lo scorso dicembre il Governo ha reso noto
il piano strategico per lo sviluppo e la diffusione dei carburanti
alternativi - promuovendo l'utilizzo di GPL e
biofuel che ricoprono il 6% del totale nazionale- con l'obiettivo
di incrementare gli investimenti nel settore e ridurre le importazioni
di greggio, diesel e jet fuel.
Intanto il settore ha visto l'introduzione di un'accisa che partirà da
2.5 cent. australiani/litro (2.5cent/litro) e crescerà dello stesso
ammontare ogni luglio fino al 2015, quando raggiungerà i 12.5 centesimi
australiani/litro, ben al di sotto dei 38,14 cent. che gravano su
benzina e diesel.
Se avete commenti o volete
scrivere al direttore, usate:
:
direttore@ecomobile.it
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