Per i bolognesi il Santuario della Madonna di San Luca è come una
gloriosa bandiera che si erge su un pennone. E' un po’ come la Lanterna
di Genova o il Vesuvio a Napoli: quando i naviganti genovesi o
napoletani li scorgono da lontano significa che la loro casa è vicina.
Ma esiste anche un altro antico legame a
Bologna, quello che lega oriente e
occidente e che si intreccia proprio all’interno del santuario. La
leggenda narra che una eremita greco, Teocle Kmynia, in
pellegrinaggio a Costantinopoli, ricevette dai sacerdoti della basilica
di Santa Sofia - a quei tempi la basilica più grande dell’impero romano
- un dipinto che si diceva opera dell’apostolo San Luca Evangelista,
affinché venisse portato su un Monte della Guardia per proteggere
l’umanità, così come era scritto sullo stesso dipinto.
L’eremita di buon grado assunse l’incarico e andò a Roma alla ricerca
del luogo esatto. Chiedendo e richiedendo finalmente un Vescovo,
Pascipovero de' Pascipoveri, ambasciatore del Senato di Bologna, forse
subodorando un possibile sfruttamento “turistico” dell’immagine – siamo
nell’anno 1100 circa, con Gerusalemme appena conquistata, quando masse di
fedeli percorrevano migliaia di chilometri per venerare reliquie
provenienti dall’oriente - lo condusse su un colle nei pressi di
Bologna, chiamato, già allora, Colle della Guardia. La località
piacque all'eremita, il prezzo dell'icona fo ritenuto congruo e con una
solenne cerimonia vescovo ed eremita in cima vi posero
l’immagine costruendovi una chiesetta e poi, i posteri, un Santuario. Da
allora la Chiesa sul colle - con la sua Madonna con Bambino - protegge
Bologna, anche se in realtà è accertato che il pellegrino Teocle non sia
mai esistito - ma si narra di un levantino, venditore di reliquie, che
girava per l'Italia con ossa, pezzi di legno, chiodi e altro di dubbia
origine crociata - e il dipinto, infine, pare essere molto più recente rispetto alla
epoca in cui visse l’apostolo Luca.
Un altro fatto poi lega i bolognesi alla loro Madonna: correva l’anno
1433 e un mese di giugno particolarmente piovoso (come quello di
quest’anno?), tormentava Bologna e i bolognesi distruggendo i raccolti e
allagando case e campagne. Non sapendo più la città a che Santo votarsi
ecco che tale Graziolo Accarisi - influente senatore del governo di
Bologna - organizzò la Confraternita di Santa Maria della Morte e,
imitando quanto accadeva a Firenze con la Madonna dell'Impruneta, pensò
bene di portare l’icona, che per 400 anni era rimasta tranquilla sul
colle, fin giù in città, con una processione a cui partecipò tutta la
popolazione.
Sembra che all’arrivo in città della Madonna di San Luca (4 luglio 1433)
le piogge cessarono e tutti gioirono con gran stupore. Da allora ogni
anno la processione si ripete con “la discesa della Madonna dal Colle”.
Superfluo dire che nei secoli scorsi il religioso evento propiziatorio
era annunciato nel contando con grande vigore mentre in città si teneva
la "fiera di Maggio"
La Madonna fu chiamata a proteggere calamità di ogni genere (peste,
terremoti, guerre) e nell'epoca di napoleonica ci fu anche una
processione "laica", o meglio:
i frati e i religiosi sfilarono "in borghese" nel mese di Maggio - pardon Fiorile...
- dopo che Napoleone abolì la Confraternita di Santa Maria della Morte nel
1799.
Durarono invece 120 anni in lavori per unire Bologna
con il Santuario grazie a un porticato lungo 3796 metri - il più lungo
del mondo - e con 666
archi. 666: tre volte 6, ma non è il numero "della Bestia"? Per fortuna
che la Madonna ci protegge...
Quindi da mille anni un’immagine proveniente da Costantinopoli
- oggi Istanbul - protegge Bologna dai nemici e dal maltempo. Oriente più
santo o più ecologico? Non ci è dato di sapere. Però le due città sono
comunque legate. Istambul è la città turca con il maggior numero di auto
alimentate a GPL. Bologna è la patria del gas per autotrazione in Italia
e nel mondo: un altro miracolo o San Luca vedeva lontano?
Ugo Nazzarro
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