Forse per molti è passata
sottosilenzio o forse la maggior parte della gente l’ha completamente
ignorata, ma la data del 30 luglio 2013 passerà alla storia come il giorno che è
stata presentata al pubblico un modello di vettura “storica”, cioè
un’auto - già industrializzata e
quindi acquistabile - con una tecnologia motoristica che adesso molti la
considereranno “del futuro” ma che presto sarà “il presente” della
mobilità. Stiamo parlando del modello i3 della BMW che da settembre-ottobre circola per le strade del mondo e che, ne siamo assolutamente
certi, presto sarà considerata la pietra miliare attorno alla quale si
verificherà il discriminante tecnologico del concetto di automobile: ci
riferiamo alla realizzazione "su strada" di un concetto
motoristico veramente rivoluzionario che per semplicità viene chiamato
“auto elettrica”, ma che in realtà è molto di più.
Il veicolo elettrico
è ormai stranoto, dai più sopravalutato e da molti ancora
non apprezzato - e noi siamo tra questi ultimi -, ma qui ci troviamo di fronte a una tecnologia
messa a punto industrialmente per
un nuovo concetto di propulsore: l’abbinamento con un motore elettrico
con un piccolo motore endotermico
“tradizionale” (da 350cc) unicamente dedicato alla
ricarica delle pacco batterie al sale di lito in caso di necessità. Di fatto
l’autonomia passa da 160 a 300 km, ma sopratutto, non si rimarrà mai "a
piedi".
Attenzione, la nostra non è
un’apologia di questo marchio tedesco - poco importa
qui sapere se l’auto sia BMW o Mercedes o Fiat - e noi
non intendiamo fare un inno alla mobilità elettrica
rispetto al motore endotermico: per noi questa tecnologia rappresenta
l’espressione pratica di un vera svolta. Si passa, finalmente,
aggiungiamo a titolo personale, da una auto ibrida elettrica ad un auto
elettrica ibrida , cioè il motore endotermico non è primario rispetto
alla propulsione elettrica o serve all'avanzamento del veicolo, ma è un accessorio per rendere il motore
elettrico efficiente in termini di utilizzo.
Questa è solo la prima tappa.
Siamo agli esordi, ma in termini storici questa evoluzione è oggi
paragonabile a quella che fu l’adozione della candela nei primi motori
a scoppio o la messa a punto industriale del motore diesel a ciclo Otto
nei primi anni del 1900. Oggi quei motori e quelle tecnologie hanno
raggiunto il massimo dell’evoluzione e bisogna “andare oltre”. Forse
però il paragone migliore lo si dovrebbe fare con i motori marini, solo
20 o 30 anni fa i grandi motori “tradizionali” delle grandi navi usavano
bielle e pistoni per trasmettere forza dinamica all’asse delle eliche
per l'avanzamento,
oggi le navi da crociera sono delle grandi centrali elettriche
galleggianti che producono energia per alimentare i motori elettrici che
muovono le eliche di propulsione. Tra breve lo stesso concetto sarà
applicato per i piccoli e grandi motori che muoveranno i veicoli
stradali pubblici e privati.
la vera evoluzione ecologica che
raggiungerà l'apice dei motori del futuro sarà quando i generatori
ausiliari saranno alimentati con carburanti ecologici GPL o metano. Tra
breve il sistema sarà in uso anche sui bus e sui grandi camion, saranno
motori sicuramente molto diversi da quello di questa prima e piccola i3,
ma inizia una nuova era.
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