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Salone di
Tokio 1991: allo stand Kia svela un’insolita concept car con
linee arrotondate e meccanica pensata per affrontare terreni
accidentati. È il prototipo che anticipa la
Sportage, auto che
inaugura l’era delle sport utility vehicle più note
come Suv. Proposta che riscuote notevole successo e, a
distanza di 20 anni, sopravvive con la terza generazione,
presentata nel 2010: l’abbiamo provata in versione green con
motore 1.6 GDI a iniezione diretta, trazione anteriore e
kit a GPL della
bresciana Emer.
Rispetto
al passato, la linea voluta dal nuovo
responsabile del Centro Stile Kia,
Peter Schreyer,
è più fluida e sportiva, incrementando
lunghezza (4,44 metri) e larghezza (1,86), riducendo
l’altezza (1,64) e alzando la linea di cintura. E disegnando
un frontale imponente con fari avvolgenti sulla fiancata e
un profilo laterale che discende verso il posteriore a
formare una carrozzeria cuneiforme dal CX di 0,37. Il
risultato è una moderna crossover dallo stile aggressivo,
enfatizzato dai cerchi da 18”.
Più sobrio
l’abitacolo con strumentazione di facile lettura e la
plancia attraversata da un’ampia fascia orizzontale,
interrotta al centro dallo schermo del navigatore e della
retrocamera di assistenza al parcheggio. Il communtatore/indicatore
del livello del gas è alla sinistra. Notevole lo spazio a
disposizione di passeggeri e bagagli: vano destinato alle
valigie di 564 litri, estendibili a 1.353 ribaltando i
sedili posteriori, invariato grazie all’adozione di una
bombola toroidale da 50 litri (40 effettivi, per
un’autonomia di circa 500 km) inserita al posto della ruota
di scorta, sostituita dal pratico kit di riparazione rapida.
Ampia
anche la possibilità di regolare sedile e volante per
trovare la posizione di guida ideale. Rialzata consente
buona visibilità in tutte le direzioni, ma è ostacolata dai
montanti nella parte posteriore. Buona la disposizione dei
comandi, concentrati su volante (cruise control, radio,
Bluetooth) e leve, e la comodità della seduta avvolgente e
dell’assetto morbido di molle e ammortizzatori. Le asperità
del terreno vengono assorbite senza compromettere la tenuta
di strada. Merito della scocca realizzata con acciai ad alta
resistenza che garantiscono un’elevata rigidità strutturale
e dello schema delle sospensioni, con sistema McPherson
all’avantreno e schema multilink nel retrotreno. A supporto
della sicurezza attiva la consueta serie di sistemi
elettronici, come il controllo di trazione (TCS) e stabilità
(ESC). Giudizio positivo anche per lo sterzo, con
servoassistenza elettrica e durezza variabile in funzione
della velocità, e per l’impianto frenante.
Ma
l’aspetto più attrattivo della Sportage è il motore 1.6 GDI
della famiglia Gamma abbinato al cambio a 6 velocità: un
quattro cilindri con iniezione diretta e distribuzione dual
CVVT (fasatura variabile su entrambi gli assi a camme) che
eroga 135 cv di potenza (165 Nm di coppia massima) che
consentono di spostare le 1,4 tonnellate
del modello fino a 178
km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in 11,5”. Dati di rilievo
per la tipologia di auto che si combinano con consumi (6,8
l/100 km nel ciclo misto) ed emissioni contenute (158
grammi/km). Qualità migliorate dall’applicazione del kit Bat
Lpg Iniezione Diretta di Emer, sistema che mantiene quasi
invariate le prestazioni ma riduce emissioni e spese di
gestione. Le prime vedono scendere del 10% il rilascio di
gas serra (circa 143 g/km) e quasi del 100% quelle di
inquinanti come il particolato. Le seconde sono favorite dal
minore costo del GPL che garantisce risparmi prossimi al
50%. Il consumo a gas infatti è nell’uso pratico di circa
7,7 l/100 km, valore che con il GPL a 0,85 euro/litro si
traduce in una spesa chilometrica di 0,065 euro. Al quale si
devono aggiungere altri pochi centesimi per le iniettate di
benzina previste per preservare i componenti più soggetti ad
usura precoce. Una cifra che rimane comunque lontana dagli
0,124 euro ottenibili a benzina. Il costo del kit, circa
1.800 euro si recupera intorno ai 30.000 km.
Il vantaggio
economico permane considerando la variante diesel, la 1.7
CRDI da 116 cv accreditata di un consumo medio di 5,5 l/100
km che, in moneta, diventano 0,095 euro al km.
Costo extra che si accumula alla maggiore
spesa per l’acquisto della variante a gasolio, che ha un
prezzo superiore di 2.100 euro rispetto alla 1.6 GDI, in
vendita a 20.150 euro nella versione Active e a 21.550 in
quella Plus provata. Prezzo competitivo in relazione alla
dotazione di serie completa che, tra l’altro, include
rivestimenti in pelle, climatizzatore bi-zona, vetri
oscurati, specchietti ripiegabili elettricamente e garanzia
di 7 anni o 150.000 km. Pochi gli optional, come il
navigatore con retrocamera per parcheggio (1.450 euro) e il
tetto panoramico apribile (1.010 euro).
(da Ecomobile m.101 luglio 2012)
Stefano Panzeri
Ho letto l'articolo e...:
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