Un'auto
non solo per la famiglia
Nel
prossimo lustro le vendite mondiali di auto a metano
passeranno da 1,9 a 3,2 milioni/anno. La previsione
dell’istituto di ricerca americano Pike Research
giustifica il crescente interesse delle case
automobilistiche per il mercato del gas naturale. In
particolare Fiat e Volkswagen, che sta per
lanciare la up! (city car a CNG) e già produce le
soluzioni più radicali del comparto: le varianti EcoFuel di
Passat e Touran. Monovolume che abbiamo testato sulle strade
dolomitiche nella versione 1.4 TSI Comfortline a 7 posti.
Realizzata su base Golf, la terza generazione della Touran
condivide con gli altri modelli di Wolfsburg un’estetica
sobria ma elegante, curata nei dettagli ed aerodinamica (Cx
0,29). Stile rigoroso anche negli interni, grazie anche a
materiali di pregio e disposizione razionale dei comandi.
Fra essi manca il commutatore per la conversione
dell’alimentazione: la vettura è
una monovalente ottimizzata per viaggiare a metano e la
benzina (serbatoio da 11 litri) è impiegata solo quando si
esaurisce il gas.
Stupiscono gli ampi spazi: in un’auto lunga 4,4 metri, larga
1,8 e alta 1,7, i progettisti sono riusciti a ricavare 7
posti, dei quali cinque godono di centimetri in abbondanza e
numerosi comfort, come regolazione indipendente delle
poltrone, tavolini, portabevande e pratici vani. Meno
invitanti sono i sedili della terza fila, adatti per bambini
o brevi tragitti. Eccelle la versatilità che consente di
configurare in pochi secondi l’abitacolo da 1 a 7 posti
aumentando il vano bagagli da 121 a 1.913 litri. Unico
limite è che la terza fila ruba spazio alle bombole metano
riducendone la capacità e di conseguenza l’autonomia, dai 24
kg della versione 5 posti a soli 18 kg.
Comodo il posto guida, merito della seduta alta che
garantisce buona visibilità e della possibilità di regolare
sedile e volante. E del cruscotto di facile lettura dove si
trova un doppio indicatore per i livelli dei carburanti:
metano e benzina. Al volante Touran si fa apprezzare per
precisione di sterzo elettromeccanico e cambio, nonché per
l’elevato comfort acustico. Ottimo pure il comportamento
stradale. L’impressione è che sospensioni, di tipo McPherson
davanti e multilink a quattro bracci dietro, barre
antirollio, sistema di assistenza alla controsterzata e i
dispositivi elettronici, dall’Esp all’Eds (blocco
elettronico del differenziale), fanno sempre bene il loro
dovere. L’attrattiva maggiore è il motore, il piccolo 1.4
TSI con doppia sovralimentazione
ottenuta tramite compressore e turbocompressore. Una
soluzione avanzata che assicura 150 cv di potenza e una
piacevole elasticità di marcia conferita dalla coppia di 220
Nm, disponibile tra i 1.500 e i 4.500 giri/minuto.
Caratteristiche che regalano alla Touran una doppia anima:
placida o brillante. Ci parlano della prima il dato
istantaneo del consumo fornito dal computer di bordo e
l’indicatore di cambiata nel cruscotto che suggerisce la
marcia ottimale da usare per ridurre i consumi. Che
persuadono a viaggiare sempre sotto i 2.000 giri/minuti, se
non quando si procede a velocità da Codice in autostrada (a
130 km/h il contagiri sale a circa 2.800 g/m). Il
carattere cambia premendo sull’acceleratore, azione che
sprigiona tutti i cavalli del 4 cilindri conferendo
buone doti di ripresa e accelerazione, anche su terreni
tortuosi come il Passo Gardena (2.121 metri) che abbiamo
affrontato. Uno stile di guida che però riduce sensibilmente
la non elevata autonomia. Che non è molta. Con un pieno di
gas si fanno (dato ufficiale 4,7 kg/100 Km) circa 380 km.
Che nella realtà (abbiamo consumato 5,1 kg/100 km) diventano
350 se si adotta l’ecoguida e meno di 300 con andatura
sportiva. Possiamo aggiungere i circa 150 km della
riserva a benzina per arrivare a 500.
I veri plus della EcoFuel riguardano le qualità
ambientali e di risparmio:
la Touran a metano è accreditata di 128 grammi/km di
emissioni di CO2, uno dei valori più contenuti del segmento.
Bassissimo pure il rilascio di inquinanti, come monossido di
carbonio e particolato,
grazie all’omologazione Euro 5 e alle proprietà chimiche del
gas naturale.
In tema monetario, la Volkswagen ha poche rivali per costi
di gestione. Nella nostra prova di 500 km la spesa per il
carburante si è limitata a 22,7 euro (per 25,5 kg di metano
a 0,890 euro/kg), equivalenti a 4,5 centesimi di €/Km. Un
dato che, anche considerando i consumi di omologazione (4,6
l/100 km) della meno potente Touran 1.6 TDI da 105 cv sono
irraggiungibili: con la diesel nella migliore delle ipotesi
si spendono almeno 6,7 centesimi/km.
Il
listino non è dei più economici. La Comfortline, di fatto la
versione EcoFuel base, costa 28.150 euro, che diventano
30.600 con l’allestimento Highline e 32.350 se si desidera
anche il cambio DSG a 7 velocità, davvero efficiente (il
consumo medio scende a 4,6 kg/100 km) e comodo. Prezzi in
linea con la rivale a gasolio, 2.0 TDI da 140 cv e più alti
di circa € 2.200 rispetto alla v1.4 TSI a benzina da 140 cv.
Cifra che si recupera in poco più di 30.000 km grazie al
minore costo del metano. In compenso, la dotazione di serie
è di buon livello. Già dalla Comfortline sono presenti, tra
l’altro, numerosi dispositivi di sicurezza attiva e passiva,
climatizzatore automatico bi-zona, fari e tergicristalli ad
accensione automatica, regolatore di velocità, computer di
bordo, inserti cromati e volante, pomello cambio e
impugnatura della leva del freno a mano in pelle.
Stefano Panzeri
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