
La qualità dell’aria resta pessima,
afferma l’ultimo rapporto di Legambiente su quanto
respiriamo nelle città. Colpa delle polveri sottili che
provocano più di 15 decessi prematuri ogni 10.000 abitanti e
danni economici ingenti. Alle multe miliardarie della
Commissione Europea per mancato rispetto dei limiti
normativi, si sommano 28 miliardi di euro/anno in costi per
mortalità, malattie e anni di vita persi stimati
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un grave danno
umano ed economico che ha tra i principali responsabili il
comparto trasporti, in particolare quello dei veicoli a
gasolio privi di filtro antiparticolato. Che, in Italia sono
prossimi ai 10 milioni.
Come risolvere il problema? Rinnovare il
parco auto, difficile in tempo di crisi, o applicare il
retrofit, costoso e dall’efficacia ancora dubbia, alle auto
prive di Fap. Una terza ipotesi potrebbe arrivare a fine
anno: la conversione a metano dei motori diesel. Landi Renzo
sta sperimentando il kit Dual Fuel che, a differenza dei
sistemi bi fuel per motori benzina dove l’alimentazione
avviene con uno dei due carburanti, funziona con una miscela
di gasolio e gas naturale. Una scelta obbligata visto che,
in assenza dell’impianto di accensione, l’innesco della
combustione necessita del gasolio. Idea ingegnosa che
abbiamo provato sulle strade del reggiano al volante di una
Fiat Bravo 1.9 MTJ da 120 cv del 2008 senza Fap e con
omologazione antinquinamento Euro 4.
L’abitacolo è quello della seconda serie
della compatta Fiat nell’allestimento Dynamic, con
l’aggiunta di un groviglio di cavi e un interruttore sulla
plancia alla base della consolle un pannello con diversi
interruttori e un display digitale: siamo a bordo di
un’auto laboratorio. Un micro computer che segnala eventuali
guasti del sistema, riporta il consumo medio di metano e
gasolio, l’autonomia residua con i due combustibili e
consente di selezionare la modalità di alimentazione (dual o
normale); nella versione definitiva sarà sostituito dal
classico commutatore/indicatore del livello del gas dei kit
per la benzina. Nel vano motore i componenti dell’impianto e
anche la presa di carico per il rifornimento metano. Nel
bagagliaio i 400 litri di capacità originale sono più che
dimezzati dal serbatoio da 14,63 kg di gas naturale.
All’accensione la presenza della doppia
alimentazione si avverte solo dai messaggi sul display che
attivano il sistema e dalla scritta “Modalità Dual Fuel” che
appare raggiunti i parametri motore prefissati. Al minimo,
il 4 cilindri della Bravo gira solo a gasolio e una
percentuale crescente di metano (dal 20 al 60%) entra in
azione a partire dai 1.500 giri/minuto per uscirne superati
i 3.000 giri. Una progressione che consente un’elevata
affidabilità e lascia inalterati carichi motore originali e
prestazioni. Durante la guida la “conversione non è
avvertibile neppure a orecchio. La Bravo Dual Fuel conserva
inalterati pregi e difetti del 1.9 MTJ, come una certa
pigrizia a riprendere sotto i 1.500 giri/minuto, soglia
oltre il quale ha un’ottima progressione fino ai 3.500 giri.
Non a caso, quasi esattamente il range d’azione
dell’impianto Landi Renzo che, quindi, funziona in tutte le
situazioni di guida normale (a 130 km/h, ad esempio, si
viaggia poco sopra i 2.500 giri), ad esclusione del minimo e
della guida sportiva.
I vantaggi sono di rilievo. Il principale è
l’abbattimento medio del 60% del rilascio di polveri
sottili, percentuale che aumenta per i modelli pre Euro 4.
Il tutto lasciando inalterate le emissioni degli altri
inquinanti, come monossido di carbonio e ossido di azoto, e
un leggero incremento degli idrocarburi incombusti. Ciò
dovrebbe assicurare al sistema Dual Fuel di far guadagnare
alla vettura sulla quale sarà applicato una classe Euro
della normativa europea antinquinamento. Benefici ambientali
si hanno anche grazie al calo medio della CO2 (da 139 a 118
grammi/km). Aumenta l’autonomia, dagli originali 1.094 km ai
1.431 del “doppio” pieno, con un supplemento di 337 km
fornito dal gas naturale.
La conversione porta buone notizie anche al
portafoglio grazie a un risparmio medio del 15-18% sui
costi: la percorrenza con un litro di gasolio aumenta da
18,87 a 31,45 km, dato al quale va aggiunto un consumo di
1,9 kg ogni 100 km a gas naturale. Con la miscela,
dunque, il costo chilometrico scende da 7,7 a 6,3 centesimi
di euro: nell’arco di vita del veicolo può compensare i
circa 2.000 euro della trasformazione. Secondo i nostri
calcoli il punto di pareggio già oggi è a circa 140.000 km,
cifra destinata a ridursi dato che il costo del gasolio sale
in modo più repentino di quello del metano.
Ma tutti i vantaggi potrebbero aumentare: la
Bravo del test drive è soltanto il primo step
dell’evoluzione prevista da Landi Renzo. Una volta ottenuta
l’affidabilità desiderata e omologato l’impianto, i tecnici
di Cavriago intendono perfezionare il sistema ampliando
regime di funzionamento e incrementando la percentuale di
metano iniettata fino all’80%. Migliorie del quale potranno
usufruire anche i possessori delle prime versioni del Dual
Fuel con l’aggiornamento del software durante i normali
tagliandi di manutenzione.
Stefano Panzeri
Ho letto l'articolo e...:
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