A fine ottobre Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto un accordo per garantire che entro il 2035 tutte le autovetture e i furgoni nuovi immatricolati in Europa siano a emissioni zero.
Come tappa intermedia, le nuove norme imporranno una riduzione delle emissioni medie pari al 55% entro il 2030 nelle autovetture nuove e al 50% entro il 2030 nei furgoni nuovi.
Piccoli costruttori e marchi di nicchia, che producono fino a 10mila auto e 22mila furgoni per anno, sono esentati dal target intermedio del 2030, ma dovranno rispettare la scadenza del 2035.
Inoltre entro il 2025 la Commissione presenterà un nuovo metodo comune per calcolare le emissioni di CO2 sul ciclo di vita dei veicoli, comprese le fonti energetiche (carburanti, elettricità) utilizzate dai veicoli.
Vive la clausola di revisione, secondo la quale nel 2026 la Commissione valuterà i progressi compiuti verso la mobilità a zero emissioni e la eventuale necessità di rivedere gli obiettivi, tenendo conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in. Si prende poi posizione sui carburanti sintetici, ritenuti neutri dal punto di vista delle emissioni di Co2: la Commissione presenterà una proposta per l’immatricolazione di veicoli alimentati con questi carburanti dopo il 2035.
Un passo ulteriore verso l'adozione delle proposte legislative "Fit for 55%"; che la Commissione europea ha presentato nel luglio 2021: l'accordo richiede l'adozione formale del Parlamento e del Consiglio; una volta completato l'iter, la nuova legislazione è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione ed entra in vigore.
La Commissione europea
L'accordo dà un segnale forte all'industria e ai consumatori – ha dichiarato il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo Frans Timmermans - l'Europa abbraccia la transizione verso una mobilità a zero emissioni. I costruttori europei di automobili dimostrano già di essere pronti a far la loro parte: le auto elettriche immesse sul mercato sono in aumento a prezzi sempre più accessibili. La rapidità del cambiamento negli ultimi anni è davvero straordinaria. Non sorprende che questo comparto sia il primo, nell'intero pacchetto "Fit for 55%";, in cui gli Stati membri e il Parlamento europeo sono giunti a un accordo definitivo.
L’Anfia
L’Associazione nazionale filiera industria automobilistica chiede al governo di riprendere al più presto il confronto con la filiera auto motive per identificare ulteriori strumenti volti ad ampliare le possibilità delle imprese di avviare investimenti e riconversioni produttive, negoziando nuovi strumenti a Bruxelles, se necessario.
In un comunicato identifica inoltre alcune misure prioritarie a livello europeo: l’attuazione di una politica energetica che permetta di generare energia elettrica al 100% da fonti rinnovabili entro il 2035 e la definizione di un piano strategico per la localizzazione in Europa delle attività della filiera delle batterie per veicoli elettrici, così da evitare una svantaggiosa
dipendenza dalla Cina, già leader nell’estrazione dei metalli e nella loro raffinazione.
E ancora: lo sviluppo infrastrutturale, con target vincolanti per i singoli Stati membri, è un’altra fondamentale condizione da realizzare per garantire ai consumatori una capillare fruibilità, oltre che l’accessibilità economica, dei veicoli a zero emissioni, salvaguardandone il diritto alla mobilità.
https://ecomobile.it/index.php/it/notizie-it/144-politica-it/4147-dal-2035-al-bando-automobili-nuove-a-combustione#sigProId826e6e1267
Le FAQ, ha risposto su Facebook l'eurodeputato olandese Jan Huitema
Cosa succederà alle attuali auto con motore a combustione? Potremo continuare a guidarle dopo il 2035?
Sì, sarà possibile continuare a guidare la vostra auto attuale. Le nuove regole non impongono che entro il 2035 tutte le auto in circolazione siano a emissioni zero. Queste regole non riguardano le auto in circolazione. Se acquistate ora un'auto nuova, potrete guidarla fino alla fine del suo ciclo di vita. Ma, poiché la vita media di un'auto è di 15 anni, dal 2035 dobbiamo iniziare per consentire che entro il 2050 tutte le auto diventino CO2 neutrali dal punto di vista climatico.
Dopo il 2035 sarà ancora possibile acquistare e vendere automobili di seconda mano con motore a scoppio e rifornirle di carburante?
Sì, tutto questo sarà ancora possibile. Tuttavia, il costo totale di proprietà (costo di carburante, manutenzione, acquisto e assicurazione) potrebbe aumentare.
Che tipo di auto a emissioni zero circoleranno principalmente?
La tendenza si muove principalmente verso i veicoli elettrici a batterie poiché il costo di proprietà totale è inferiore rispetto alle alternative. Ad esempio, la produzione di idrogeno e combustibili verdi (a partire da elettricità e idrogeno e convertiti in benzina sintetica) è più costosa, poiché richiede molta elettricità. Tuttavia, le batterie sono pesanti e questo significa che alcuni mezzi di trasporto non possono essere facilmente alimentati dalle batterie, quindi l'idrogeno o i combustibili verdi possono essere una buona soluzione alternativa per navi, aerei o veicoli pesanti.
Automotive, 520 milioni per rilanciare la filiera
Riaperti gli sportelli per gli incentivi al settore automotive. Dal 29 novembre le imprese della filiera possono richiedere le agevolazioni a valere su Contratti di sviluppo e Accordi per l'innovazione.
Le iniziative agevolabili dovranno riguardare temi come la riduzione delle emissioni, l'alleggerimento dei veicoli, lo sviluppo di nuovi sistemi e componenti, nonché le infrastrutture per il rifornimento e la ricarica.
In particolare, 320 milioni di euro sono destinati a sostenere i Contratti di sviluppo, che promuoveranno programmi di investimento di grandi dimensioni e di particolare rilevanza strategica e innovativa. Le domande di agevolazione vanno presentate a Invitalia, che gestisce la misura per conto del Ministero.
Gli Accordi per l'innovazione mettono invece a disposizione del settore auto motive risorse finanziarie pari a circa 200 milioni. L'obiettivo è sostenere nuovi progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nella filiera. Le proposte vanno presentate al Ministero attraverso la piattaforma messa a disposizione da Mediocredito Centrale, soggetto gestore degli Accordi.
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