Al 31 marzo 2022 in Italia risultano installati 27.857 punti di ricarica in 14.311 infrastrutture di ricarica (o stazioni, o colonnine) e 11.333 location accessibili al pubblico, delle quali il 77,3% è collocato su suolo pubblico (strada) mentre il restante 22,7% su suolo privato a uso pubblico (supermercati o centri commerciali).
I dati sono stati diffusi da Motus-E, associazione costituita da operatori industriali, filiera automotive, mondo accademico e movimenti di opinione per promuovere la diffusione della mobilità elettrica. Purtroppo, pur con dati in miglioramento, circa il 12% delle infrastrutture risulta non utilizzabile, in quanto non ancora collegato alla rete elettrica o per altre motivazioni autorizzative.
Il 93% dei punti di ricarica è in corrente alternata (AC), mentre il 7% in corrente continua (DC).
Il 16% dei punti sono a ricarica lenta (con potenza installata pari o inferiore a 7 kW), il 77% a ricarica accelerata o veloce in AC (tra più di 7 kW e 43 kW), solo un 3,5% fast DC (fino a 50 kW) e le restanti 3,5% ad alta potenza (di cui il 2% fino a 150kW e l’1,5% oltre i 150 kW).
SUL TERRITORIO
Il 57% circa dei punti di ricarica sono nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro mentre solo il 20% nel Sud e Isole. Il 32% è disponibile nei capoluoghi di provincia ed il restante negli altri comuni del territorio. La Lombardia con 4.592 punti è la regione più virtuosa e da sola possiede il 16% di tutti i punti. Seguono nell’ordine Piemonte e Lazio con il 10% a testa, Emilia-Romagna e Veneto al 9% e la Toscana all’8%. Le sei regioni complessivamente coprono il 64% del totale dei punti in Italia.
In autostrada ricariche ancora scarse: circa 150, di cui circa 115 con ricarica veloce o ultraveloce. Considerando la rete italiana autostradale complessiva di circa 7.318 km, risultan solo 1,6 punti di ricarica veloce ed ultraveloce ogni 100 km.